Ti poni degli obiettivi?
Questa domanda così semplice può essere meglio sintetizzata dal dialogo che avviene fra Alice e il gatto Cheshire (Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carrol ed. 1994):
Alice: Potresti indicarmi la strada che devo prendere?
Gatto Cheshire: Dipende da dove vuoi andare.
Alice: Oh, non è molto importante dove.
Gatto Cheshire: Allora non è molto importante neanche quale strada prendi.
Qual’è l’insegnamento di questo dialogo?
Affinchè le esperienze di apprendimento siano efficaci e produttive gli allievi devono sapere dove andare e l’operatore sportivo deve assisterli adeguatamente per il raggiungimento del loro scopo, indicando loro la strada giusta.
In ogni esperienza di apprendimento l’ allievo occupa una posizione di centralità.
Allo scopo di creare un terreno fertile attorno alla figura dell’ allievo ( chi apprende ) è necessario prima conoscere le sue motivazioni, le sue capacità e le sue esperienze pregresse.
"Una persona motivata è spinta alla realizzazione, presenta impulsi a migliorare o a soddisfare uno standard di eccellenza, ritiene che l'impegno sia importante, si adegua agli obiettivi del gruppo o dell' organizzazione; presenta iniziativa, cioè prontezza nel cogliere le occasioni, e ottimismo; costanza nel perseguire gli obiettivi nonostante ostacoli e insuccessi" (R.A. Fabio 2002, p. 166).
Definire gli obiettivi
Perché l’apprendimento raggiunga il suo scopo, cioè il miglioramento della prestazione, è necessario che l’allievo abbia una chiara comprensione dei suoi obiettivi e che l’istruttore competente sia in grado di aiutarlo.
Se l’allievo è coinvolto nella definizione degli obiettivi sarà maggiormente impegnato nel raggiungimento dello scopo.
La ricerca scientifica (Gould, 1998) avvalora la tesi che obiettivi realistici, stimolanti, ottenibili e specifici hanno un positivo effetto sulla prestazione.
Gli allievi, infine, dovrebbero essere incoraggiati a definire:
- Obiettivi relativi al risultato (confronto della propria prestazione con quella altrui).
- Obiettivi relativi alla prestazione (maggior punteggio rispetto ad uno precedente, maggior umero di centri, etc.)
- Obiettivi relativi al processo (miglioramento della qualità dell’esecuzione del gesto come, per es. miglioramento della fase di espansione, allineamento del braccio della corda, etc.)
Una indagine sul tiro con l’arco
Come suggeriscono le teorie motivazionali, ma anche il buon senso pratico, è molto importante proporsi delle mete significative a breve, medio e lungo termine.
Da un'indagine condotta nel 1979 da Mary Barnett e Jean Stanicek, op. cit., conferma l’importanza di prefiggersi una meta nel tiro con l’arco
Gli arcieri che formavano il gruppo che aveva uno scopo da prefiggersi erano orientati continuamente a perseguire obiettivi relativi al risultato ed alla prestazione. Il gruppo di controllo non ricevette alcun insegnamento. Quando furono messi alla prova il gruppo che aveva uno scopo da perseguire ottenne punteggi più alti del gruppo di controllo.
Prefiggersi quindi una meta idonea (meglio se traguardi difficili ma raggiungibili piuttosto che un generico fare del proprio meglio) ha una indubbia efficacia sulla prestazione.
n.b.: per la Bibliografia si rimanda ai Testi elencati nella Libreria del Club.