LA  FIVE-STEP  STRATEGY   APPLICATA  AL GESTO TECNICO  DEL TIRO CON L’ARCO

                                                                  

                                                                    Franco Mento

Premessa: E’ riconosciuto ormai da tutti – tecnici, allenatori, fisiologi, psicologi e studiosi di scienze motorie – che  il tiro con l’arco presenta, rispetto ad altri sport, caratteristiche così specifiche che ne fanno una disciplina molto complessa. Il gesto tecnico, in apparenza così semplice, richiede un controllo accurato di ampi gruppi muscolari modulati secondo una precisa sequenza, coordinazione fine, inibizione di movimenti parassiti, attenzione polarizzata, grado di fiducia : tutti elementi che contribuiscono  alla esecuzione del gesto tecnico con costanza ed efficacia. Nelle varie fasi del tiro, inoltre, il sistema nervoso centrale riceve, attraverso vari canali sensoriali, informazioni che vengono elaborate per regolare finemente l’azione di tiro. Le “informazioni di ritorno“ sono inoltre utili per valutare l’azione appena compiuta e modulare o correggere l’azione successiva.

 Il gesto tecnico del Tiro con l’Arco si configura come un’attività closed skill, cioè attività ripetitiva svolta in ambiente stabile e prevedibile (contrariamente al Tiro di Campagna dove l’ambiente presenta un certo grado  di instabilità ed imprevedibilità – superficie boschiva, luce variabile, pendenze, distanze variabili, etc. - facendo diventare l’attività“ quasi “open skill“). L’arciere ha, pertanto, un certo tempo per prepararsi ad eseguire un gesto tecnico il più vicino possibile ad un modello ideale e ripeterlo nella sua sequenziale gestualità.

  Quali obiettivi si intendono raggiungere utilizzando la Five-Step Strategy?

  • Consapevolezza corporea.
  • Abilità di controllare immagini (visualizzazione), pensieri, attenzione, arousal, stress.
  • Recupero delle sensazioni derivanti da precedenti esperienze di successo (peak performance).

Unitamente al bagaglio di conoscenze tecniche e abilità acquisite nella disciplina praticata, la five-step strategy (elaborata da Robert N. Singer – 1988) rappresenta appunto una 

“strategia“ per rendere più efficaci e rapidi i processi di apprendimento e di esecuzione motoria del gesto tecnico (closed skill). 

La Five-step Strategy si sviluppa in cinque passi (sottostrategie) da svolgere uno dopo l’altro in sequenza:

  • Preparazione 
  • Visualizzazione 
  • Concentrazione  
  • Esecuzione 
  • Valutazione 

Primo passo: preparazione

      L’obiettivo importante da perseguire in questa fase è il miglioramento della consapevolezza corporea che si può ottenere prestando attenzione ai punti “chiave“ del corpo ed avvalendosi delle sensazioni somatiche veicolate da vari canali: analizzatore cinestesico e propriocettivo, analizzatore tattile, analizzatore visivo, analizzatore uditivo (inventario corporeo).

        Nel Tiro con l’Arco, in fase di preparazione, si rilevano:

  • Sensazioni derivanti da vari distretti corporei 
  • Sensazioni provenienti dal contatto con il suolo (postura) e, attraverso gli analizzatori visivi e tattili, sensazioni provenienti dal contatto della mano sull’impugnatura e della mano sulla corda.
  • Percezione e controllo del respiro connesso al grado di attivazione (arousal)
  • Percezione del battito cardiaco.

Per una preparazione ottimale si richiede infine all’arciere di recuperare sensazioni derivanti da una precedente esperienza di successo (peak performance).

Secondo passo: visualizzazione

In questa fase si richiede all’arciere di formare nella mente (come attraverso una cinepresa e con una velocità di esecuzione il più vicino possibile a quella reale)  immagini relative alla  esecuzione di un tiro. Le immagini recuperate da una prospettiva “ interna “veicolano più facilmente sensazioni cinestesiche legate al gesto tecnico nella sua  interezza. L’immagine “ interna “ consente inoltre di anticipare più volte il gesto corretto.

La nostra mente ha la facoltà di immaginare. Ha cioè la “facoltà di ricordare immagini o di costruirne di nuove“. Abbiamo una specie di “simulatore mentale“ mediante il quale possiamo riprodurre immagini e azioni compiute o mai compiute, creare mondi mai visti e crearne di nuovi. Il potere di immaginare è praticamente infinito; in sommo grado lo possiedono gli artisti.

                                          “se puoi sognarlo, puoi farlo“

I benefici della visualizzazione (Massimo Binelli – 2017)

  • Migliora la concentrazione, perché puoi isolare gli elementi importanti su cui focalizzare l’attenzione;
  • Accresce la motivazione e la fiducia, perché visualizzando risultati di successo ti convinci che puoi farcela;
  • Aiuta a correggere errori di tecnica, perché puoi mettere a punto gli elementi fondamentali della tua disciplina e le azioni da compiere;
  • Consente di controllare le emozioni, perché ti vedi mentre sei tu che domini la situazione;
  • Agevola la preparazione alle gare, perché puoi raggiungere il livello di attivazione ideale per affrontare la competizione.


Terzo passo: concentrazione

La capacità di dirigere e mantenere l’attenzione su stimoli rilevanti del compito,  escludendo tuti i fattori di disturbo o ininfluenti, è considerata una importante abilità mentale. Si parla in questo caso di attenzione selettiva: meccanismo che permette appunto di evitare interferenze fra eventi stimolo per giungere ad una azione coordinata e precisa.

Durante la preparazione l’arciere può rivolgere l’attenzione al proprio corpo per rilevare zone di tensione muscolare (mani, avambracci e spalle) o di disequilibrio (postura), per regolare la respirazione (focus interno), e per stabilire un primo “contatto” visivo  con il bersaglio verso cui indirizzare l’azione di tiro (zona del campo – focus esterno).

         E’ inoltre utile ripetere mentalmente frasi significative come “sono e resto rilassato “, sono concentrato“, “ce la posso fare“, “voglio farcela“, etc.. (evitare “devo“ che implica un obbligo e una forzatura).

 

Quarto passo: esecuzione

In questo quarto passo l’arciere non ha più bisogno di pensare al movimento o ai possibili risultati dell’azione che sta per compiere. Solo un’azione involontaria e sufficientemente automatizzata si può risolvere in maniera corretta e fluida e quindi libera dal “controllo consapevole“. Da ricercare nel gesto tecnico la naturalezza e l’estetica della gestualità.


Nella fase iniziale dell’apprendimento o di perfezionamento può ancora essere richiesto un controllo cosciente dell’azione richiamando sensazioni cinestesiche, tattili ed enterocettive.

Anche in questa fase, per apprendere, perfezionare o correggere errori di tecnica sono utili esercitazioni di consapevolezza corporea e visualizzazioni.


Nella correzione di errori di tecnica si raccomanda di porre l’accento sulla azione da compiere e non su quella da evitare: “ tieni ferma la testa“ e non “ non muovere la testa “

Quinto passo: valutazione

    Si richiede all’atleta di valutare l’azione appena compiuta ( come hai eseguito da uno a dieci?). In questa fase è di vitale importanza l’ultimo punto della sequenza di tiro denominata follow-through, durante la quale importanti informazioni di ritorno sono accessibili e valutabili. Per sensibilizzare l’arciere all’autovalutazione e stimolarlo verso l’autovalutazione del gesto tecnico è utile porre delle domande: “come hai eseguito? com’è andata? o domande di carattere generale: quanto erano rilassate le tue braccia da uno a dieci? e le tue spalle?”

Il feedback esterno (dell’allenatore) è utile in questa fase , ma non deve essere somministrato con eccesiva frequenza a scapito del feedback interno e dell’autoanalisi.

A questo proposito va sottolineata la necessità di fornire  frequente feedback esterno nella fase iniziale dell’apprendimento per far comprendere l’azione corretta; in seguito le informazioni esterne vanno diradate (togliere la stampella) per incoraggiare l’arciere ad essere sempre più autonomo facendo affidamento sul feedback interno.

Conclusioni

Molti sono quindi gli obiettivi perseguibili per migliorare la prestazione e rendere gratificante la pratica dello sport scelto:

  • Consapevolezza corporea (analizzatori cinestesici e propriocettivi)
  • Modulazione degli stati di attivazione (arousal)
  • Incremento della abilità di visualizzazione
  • Controllo dell’attenzione
  • Esecuzione automatica (si svolge da sé) 
  • Valutazione della prestazione (senso critico)
  • Controllo dei pensieri
  • Formulazione degli obiettivi (goal setting)
  • Recupero di sensazioni di precedenti successi (peak performance)
  • Gestione dello stress


Quale allenamento?


Nel prepararsi ad una seduta di allenamento che, nella normalità dei casi, si svolge con una reiterazione monotona e quasi ossessiva del gesto tecnico tirando, per tutta una seduta di allenamento, ad un bersaglio fisso ed immutabile, bisognerebbe chiedersi:


  • Qual è il modo migliore per iniziare un allenamento?
  • Mi alleno perché ho un obiettivo da raggiungere?
  • Quali abilità desidero sviluppare in questo allenamento?
  • Di quali mezzi e di  quali esercizi posso avvalermi per migliorare la tecnica o alcuni punti deboli e dare un contenuto all’allenamento?
  • Ho un programma da seguire?
  • Come posso valutare i miei progressi?
  • In che modo posso concludere positivamente l’allenamento di oggi?  


 Bibliografia :

Riccardo Monzoni -  Apprendimento del tiro con l’arco per i neofiti-Sport individuali (articolo)

Vettorello e Robazza – Tiro con l’Arco - Guida tecnica Centri CONI 

Georgia Romano – la five – step strategy adattata al servizio del tennis (articolo)

Rosa Angela Fabio- L’attenzione -  Ed. Franco Angeli- Milano

Alberto Andorlini - Oltre l’allenamento – Ed. Calzetti - Mariucci, 2016

Massimo Binelli -  Atleta vincente – Hoepli 2017